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Pubblicità comunale e caos al Comune. Il M5S chiede subito piano pubblicità e bando
Nel 2015, dopo ben 15 anni di attesa, il comune di Palermo si è dotato di un regolamento per la pubblicità. Si tratta di un introito medio di oltre 6 milioni di euro per il comune, bussiness che però è praticamente una giungla. Infatti, dopo l’approvazione del regolamento del 2015, si è costituito l’ufficio piano pubblicità, che avrebbe dovuto elaborare il vero e proprio piano sulla pubblicità. Avrebbe dovuto localizzare gli impianti, suddivisi in 81 lotti cittadini, e predisporre i bandi di gara per l’assegnazione degli spazi stessi. Questo avrebbe permesso di ottimizzare gli introiti, si possono ottenere introiti maggiori, regolamentare gli impianti e contrastare l’abusivismo diffuso. Si tratta di un piano che prevede 60.000 metri quadrati di pubblicità di cui 12.000 affidati al comune, 34.000 privati, 7.000 per impianti arredo urbano e 6.000 per bus e tram. Il piano che però venne proposto fu restituito al mittente perché non ritenuto soddisfacente dalla Commissione consiliare e successivamente anche dal Consiglio comunale. Tra Le carenze segnalate in questo piano c’era proprio l’ assenza dell’esatta geolocalizzazione dei nuovi impianti. Ad aggravare la situazione c’è che il Comune di Palermo attualmente non sa neanche bene quali sono gli impianti regolari che si trovano all’interno del proprio territorio. Alcuni di questi impianti, nel frattempo, sono diventati vecchi o potrebbero non essere più perfettamente in regola anche con il codice della strada. Questa giungla nel passato ha portato ad anni di contenziosi, spesso persi dal Comune. E soldi pubblici persi, pagati dai cittadini.La sesta commissione, di cui faccio parte, ha svolto alcuni incontri sul problema Piano traffico, che non può prescindere dall art. 23 del Codice della Strada e dal suo regolamento di attuazione. Articolo che regolamenta proprio le caratteristiche della pubblicità su strada.
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